Fare bella figura a Natale: i vini da servire al pranzo
Il pranzo di Natale è ormai alle porte e fioccano in questi ultimi giorni di preparativi i consigli degli chef e degli esperti su cosa cucinare il 25 dicembre. Ma per fare bella figura a Natale non basta servire le vostre specialità o tutte le ricette tradizionali e non che vi sono state consigliate.
Se le portate sono fondamentali per la soddisfazione dei commensali, altrettanto lo sono le bevande. In materia spesso regna l’approssimazione: rosso con le carni e bianco con il pesce. Per fare bella figura a Natale servono vini e abbinamenti all'altezza, se avete qualche bottiglia valida in cantina è ora di degustarla, in caso contrario ecco qualche consiglio per decidere quali vini servire al pranzo più importante dell’anno.
Il pranzo di Natale si inaugura con un ricco antipasto, accompagnato da un bel brindisi di auguri. L’aperitivo di Natale quindi sarà all’insegna delle bollicine. In questo settore la qualità e il marchio italiano si fa sentire: abbondano i prodotti da tutte le regioni, ma dato che a Natale si privilegia solitamente la tradizione, per fare bella figura, meglio andare sul classico scegliendo un Franciacorta o un Trento DOC. Con queste due eccellenze italiane le vostre tartine natalizie saranno ancora più gustose.
Passiamo quindi ad elencare qualche possibile abbinamento vincente da proporre al pranzo di Natale. Se avete optato per un menù tradizionale accanto ai cappelletti in brodo dovrete abbinare un vino bianco fermo e morbido, come il Soave classico; oppure un Lambrusco per rimanere nella stessa regione del piatto. Se invece avete optato per un primo piatto più sostanzioso come i cannelloni ripieni, allora vi servirà un vino all’altezza, un rosso di Montalcino farà al caso vostro!
Per i piatti a base di carne tipici della tradizione natalizia, come Tacchino ripieno o Faraona arrosto, la scelta è ampia: dal Piemonte alla Sicilia potete spaziare a seconda delle preferenze. Nebbiolo, Barbera, Chianti, Nero D’Avola, Primitivo di Manduria; sono tutti vini che esalteranno il sapore dei vostri secondi in modo vigoroso, ma senza mai coprirli.
Per i menù di pesce, preferiti nelle regioni meridionali, solitamente per il cenone della Vigilia, il suggerimento è di puntare a su un Vermentino di Sardegna, oppure su una Falanghina campana, su un Verdicchio o su un Soave Superiore veneto.
Veniamo infine al vino da accompagnare al dessert di Natale, per cui è necessario dedicare un paragrafo a parte.
Con il panettone o il pandoro, per un finale classico e tradizionale, si consiglia di puntare su un Moscato d’asti. Con il Panforte i e Ricciarelli di Siena è d’obbligo il Vin Santo toscano.
Invece il Moscato o il Passito di Pantelleria sono perfetti per gustare una buona crema pasticcera con frutta fresca. Se infine il vostro dolce è a base di cioccolato fondente, come questa buonissima crostata, non può mancare sulla tavola della festa una bottiglia di Barolo chinato.